Ho provato una profonda ammirazione per la straordinaria raffinatezza intellettuale dello scrittore Andrea Camilleri che ha trattato con nobiltà d'animo il doloroso tema del suicidio assistito nella moderna e sublime opera "La rete di protezione" toccando sublimi livelli di fictio narratio raggiunta , a parità di talento , dall'inarrivabile Sciascia e dal geniale Pirandello , entrambi figli della splendente Trinacria.
Ecco che da un susseguirsi di filmini girati in super otto ( oggi i giovani girano i video su Whatsapp ) tra il 1958 e il 1963 si ripercorre nello stesso giorno e nella stessa ora il ricordo vivo,lacerante, penetrante di un momento di spaventoso orrore compiuto durante quel gesto di eutanasia dato da un rapporto familiare intensamente vissuto a tal punto da scavalcare l'identità del protagonista affranto e sconvolto dal decorso di una terribile malattia che lo rende metà folle e metà razionale , che lo fa espiare nella continua tragicità della comune esistenza.
Ecco che l'autore Camilleri tocca le più sentite e vive corde dell'animo umano attraverso un racconto di protezione dal continuo circumnavigare nel mare magnum della conoscenza umana.
Ecco che tra l'antico e il moderno Camilleri diventa il rabdomante dei sentimenti che nessuno di noi riesce ad esprimere in quanto non abbiamo quelle giuste energie per poter soffrire e per trovare quelle giuste parole alla pietas e alla comprensione umana.
Ecco che Montalbano riesce sempre ad essere un ancora di salvezza nel continuo e frenetico vivere dei nostri uguali giorni.
Porgo con encomiabile stima i migliori Auguri ad Andrea Camilleri per avermi regalato profonde emozioni con il commissario di Vigata , Salvo Montalbano.
Gianluigi Melucci Blogger
Commenti
Posta un commento