- Tan m'abellis vostre cortese deman
- qu ieu no ma puesc mi voill a vos cobrire.
- Ieu sui ARNAUT que plot e vai cantan
- Consiros hai la passada filo e
- e vai jausen lo noi qu esper deman.
- Sta via per per aquella valor
- qua vos guida al som SE l'escalina
- Sovenha via a Tampa SE ma dolor!
In tali versi si esprime il poeta e giullare ARNAUT DANIEL poeta del TROBAR CLUS ossia della lingua volgare occitanica che si apprende direttamente dal linguaggio materno e familiare.
Tale Poeta è l'unico al quale sia concesso di esprimersi per così tantiverso con la propria lingua materna nonostante per le sue passioni , anche non ricambiate per una nobildonna della Guascogna, Dante lo pone nella settima cornice dei lussuriosi per approfondire i risvolti intimi di un Amore sofferente e tormentoso.
Tanto che lo stesso Guido Guinizzelli , poeta stilnovista , identifica in ARNAUT il "miglior fabbro del parlare materno" superando in virtuoso talento il poeta trovatore Giraut de Bornelh originario della cittadina francese di Limoges.
Gianluigi Melucci Blogger
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