SHOPPER BIODEGRADABILI

                                                                                     SHOPPER  BIODEGRADABILI


Il 1 gennaio 2018 è entrato in vigore l’articolo 9-bis della legge di conversione 123/2017 che obbliga i supermercati e i punti vendita ad utilizzare sacchetti ortofrutta biodegradabili, da impiegare anche per tutti i prodotti serviti al banco, come carne, pesce e gastronomia. I sacchetti – dice il provvedimento – devono essere distribuiti a pagamento, e il prezzo va riportato sullo scontrino. Fino a pochi giorni fa il prezzo delle nuove buste biodegradabili era un mistero e nessuna catena di supermercati si era sbilanciata.

I prezzi rilevati oggi  si attestano per la maggior parte delle catene sui 2 centesimi di euro (Auchan, Conad, Coop Lombardia, Coop Italia, Eurospar, Gruppo Gros e Iper), ma c’è anche chi sceglie di farli pagare 1 centesimo (Esselunga, Coop Toscana,Unes) e chi arriva a pagare 3 centesimi (Lidl, Pam e Simply). Sulla base di queste cifre, Assobioplastiche ha stimato che una famiglia italiana spenderebbe da 4,00 a 12,50 € (considerando una media di 140 spese come da valutazione GFK-Eurisko).

Mentre lo shopper degradabile (quello che utilizzavamo prima) doveva finire nella raccolta indifferenziata, anche se si degradava in tre anni; il biodegradabile (quello biologico che utilizziamo oggi), non va a finire nella raccolta indifferenziata ma può essere utilizzato anche per la raccolta dell’organico e dopo pochi mesi diventa concime».


Gianluigi  Melucci  Blogger 




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