Continua il calo dei consumatori che si dichiarano vegani o vegetariani, come rivelano i risultati del Rapporto Eurispes 2018. Nell’anno corrente le persone che scelgono questi regimi alimentari sono il 7,1%, in leggero calo rispetto al 7,6% di 12 mesi fa e l’8,1% del 2016. A cambiare ancora sono gli equilibri all’interno della categoria: aumentano i vegetariani, che salgono al 6,2%, mentre i vegani crollano allo 0,9%. Un trend esattamente opposto rispetto allo scorso anno, quando i vegani erano aumentati dall’1% al 3% a scapito dei vegetariani, passati dal 7,1% al 4,6%.
Secondo l’indagine Eurispes, la maggior parte dei vegani e dei vegetariani, soprattutto uomini e over 65, ha fatto queste scelte per ragioni salutistiche (38,5%), mentre uno su cinque lo ha fatto per il benessere degli animali, in particolare donne e giovani. Solo una piccola percentuale (meno del 4%) ha aderito a questi modelli per ragioni di carattere ambientale.
Un dato interessante è la presenza sul territorio di ristoranti italiani in grado di offrire menu vegetariani (23,4%) e vegani (17,2%), anche se ci sono ancora difficoltà per chi fuori casa sceglie di non mangiare prodotti di origine animale. Oltre la metà dei soggetti intervistati dichiara di avere problemi a trovare cibi adatti. Tre persone su quattro, dichiarano di trovarsi in grosse difficoltà durante i viaggi (treni, aerei, navi, autogrill), altri hanno problemi durante cerimonie, feste e ricevimenti (67,6%). Se la cavano meglio le mense scolastiche e quelle nei posti di lavoro, dove il 44% dei fruitori dichiara di non avere difficoltà.
L’indagine Eurispes ha analizzato anche le opinioni della popolazione generale su vegani e vegetariani. La fotografia è di un paese spaccato a metà tra chi ritiene questi stili di vita rispettabili o ammirevoli (50,6%), e chi giudica le diete veg meno positivamente o, addirittura, estreme e radicali (49,4%).
Gianluigi Melucci Blogger
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