Il letame è l’unico concime in grado di coprire un importante ruolo su tutti gli aspetti della fertilità del terreno:
- fisica, ovvero agendo sulla struttura del terreno, cosa che ha riflessi sulla lavorabilità, sulla capacità di regimentare l’acqua in eccesso ma anche di conservarla nei periodi di siccità;
- microbiologica, ossia di nutrire e far crescere quell’insieme di microrganismi essenziali per la difesa dell’apparato radicale delle piante e per la loro efficiente nutrizione;
- chimica, agendo come «banca» dove si mantengono disponibili anche per anni gli elementi nutritivi di cui le piante hanno bisogno in momenti ben specifici del loro ciclo (e questo l’urea non lo può proprio fare).
Ogni buon letame ha una consistente parte di materia vegetale (paglia di cereali, stocchi di mais, trucioli, fieno, ecc.) ben amalgamata con deiezioni animali che a essa si mescolano (grazie al calpestio degli animali ed alle azioni di rimescolamento fuori dalla stalla), e fermentano assieme. Da questo insieme esce una composizione «miracolosa» che ospita batteri, funghi ed altri microrganismi che lavorando insieme svilupperanno l’humus.
Qualunque letame è ottimo, ma ne vanno considerate le composizioni: utilizzare letame avicolo significa non scherzare con azoto e fosforo; con quello bovino, invece, si privilegia la fondamentale azione ammendante, cioè miglioratrice delle caratteristiche fisiche, biologiche e meccaniche del vostro terreno.
Senza bisogno di dover andare oltreoceano, è sufficiente recarsi a Petralia Soprana, in provincia di Palermo, per scoprire l’esperienza di un agricoltore, Calogero D’Alberti, il quale è riuscito a riscaldare la sua casa di campagna con energia prodotta da biomassa con il concime dei cavalli come attivatore. Un processo ecologico che avviene senza scarti di produzione. Il cumulo dell’allevatore siciliano è un grado di riscaldare una casa di campagna per 18 mesi a costo zero e senza inquinare.
Ancora più ingegnoso un allevatore abruzzese della provincia di Teramo, che ha unito diversi sistemi di trasformazione del letame. I suoi cavalli defecano in una grande vasca all’aperto, dove lo sterco ha modo subito di seccarsi in modo naturale. Qui fa anche defecare altri animali della sua fattoria, tra cui polli, tacchini e alcune mucche. Quindi, in occasione della pulizia del vascone, il mix di materiali viene trasferito in una caldaia dove sprigiona la sua benefica forza energetica.
Gianluigi Melucci Blogger
Commenti
Posta un commento