INTERVISTA A MARIA CARMELA PADULA : BIOLOGA RICERCATRICE PER REUMADAYS



1) In Italia quante persone soffrono di malattie reumatiche? 



Le malattie reumatiche colpiscono oltre il 10% degli Italiani e sono la seconda causa di invalidità permanente nel nostro Paese. Sono caratterizzate da ampia eterogeneità, per semplicità suddivisibili in tre categorie:


1) Malattie degenerative (come l’artrosi);

2) Malattie infiammatorie (per esempio artriti, vasculiti e connettiviti);

3) Malattie dismetaboliche (per esempio la gotta).



2) Esiste una correlazione tra il cibo (quello che noi mangiamo) e le patologie reumatiche? 


Studi scientifici recenti riportano sempre di più una stretta correlazione tra l’alimentazione e le malattie reumatiche di tipo infiammatorio.

È stato ampiamente dimostrato il potente effetto che il cibo ha nel modulare l’infiammazione, assicurando all’organismo il giusto apporto di

vegetali (frutta e verdura), di cereali e proteine salutari e mantenendo in salute il “secondo cervello” dell’organismo, ossia l’intestino.

Le strategie nutrizionali sono comunque da diversificare e personalizzare alla luce dell’eterogeneità delle malattie reumatiche.



3) Quali obiettivi la S.I.R  si propone DI Attuare in tempi recenti?


La Società Italiana di Reumatologia (SIR) si propone di potenziare e sviluppare progetti nell’ambito della ricerca scientifica, della formazione e dell’assistenza sanitaria in campo reumatologico, pertanto promuove gruppi, comitati e commissioni per studi e ricerche nel campo delle malattie reumatiche. Ulteriore obiettivo è la campagna per la lotta alle malattie reumatiche (Reumadays), che sta promuovendo incontri con i cittadini nelle piazze italiane al fine di aumentare la conoscenza su tali malattie.


4) Quale Eredità ha lasciato Ignazio Olivieri? 


L’eredità del prof Olivieri ha una doppia valenza: scientifica e morale. La prima è riconosciuta a livello mondiale grazie alla costante attività di ricerca portata avanti con dedizione e professionalità e considerata un valore aggiunto da portare al letto del paziente.

Questo concetto è stato trasmesso a chiare lettere a quanti hanno avuto il privilegio di avvalersi dei suoi insegnamenti e della sua collaborazione. Da qui ha inizio l’eredità morale, che si arricchisce dell’entusiasmo della conoscenza e della “poesia della medicina”, intesa come la capacità di porre attenzione al paziente come persona.



5) Come possiamo giocare d'anticipo contro le malattie reumatiche? 



La prevenzione in ambito reumatologico si basa sulla riduzione dei principali fattori di rischio modificabili. Adottare una dieta sana ed equilibrata, mantenere un giusto peso corporeo, praticare attività fisica e non fumare rappresentano strategie significative da mettere in campo quotidianamente.

Non ultima l’attenzione ai segnali del nostro organismi, da riferire tempestivamente al medico: campanelli d’allarme da non sottovalutare sono rappresentati da dolori articolari e muscolari persistenti, spossatezza e stanchezza, rigidità, ansia e depressione.

saluti,


Maria Carmela Padula

Senior Laboratory Researcher  | Biologa

Istituto Reumatologico Lucano (IReL) / AOR San Carlo Potenza





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