Nuovi scontri al confine fra Israele e Gaza
Soldati israeliani hanno aperto il fuoco ferendo tre palestinesi vicini a Jabalia, nel nord della Styriscia. Poco prima nella stessa zona i militari avavano lanciato lacrimogeni per disperdere alcuni manifestanti.
È il giorno dopo la Pasqua ebraica, in Israele, ma Gerusalemme si prepara a settimane di violenza, come già titolano i quotidiani in prima pagina. La “Marcia per il ritorno” organizzata venerdì nella Striscia di Gaza in vista del 70° anniversario dello Stato d’Israele e l’espulsione dei palestinesi, con la durissima risposta dell’esercito alle molotov e ai lanci di pietra.
Nella Striscia 30 mila persone si preparano a manifestare da qui fino al 15 maggio, nel“Giorno della Catastrofe”, la Naqba, per ricordare il 1948 e la creazione dello Stato di Israele.
Lungo i 65 chilometri del territorio chiuso su tre lati dai soldati israeliani e davanti dal mare, il giorno dopo i funerali la rabbia ribolle e i piani di rivolta vengono messi a punto.
Le proteste dovrebbero continuare anche nei prossimi giorni fino al 15 maggio, il giorno dell’inaugurazione dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme: per gli israeliani il 14 maggio è il giorno dell’Indipendenza, quello in cui festeggiano la vittoria nella guerra arabo-israeliana del 1948.
I palestinesi invece celebrano il 15 maggio il giorno della nakba – “la catastrofe” – cioè quello in cui molti di loro furono costretti a lasciare le proprie case, finite in territorio israeliano. Sono state allestiti dei campi lungo il confine, e sono previste nuove manifestazioni ogni venerdì.
Gianluigi Melucci Blogger
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