PAULOWNIA
Anche in Lucania , soprattutto nell'area territoriale del MARMO PLATANO MELANDRO comprendente i comuni di Picerno , Baragiano , Muro Lucano , Ruoti si stanno affermando in maniera sempre più preponderante le coltivazioni dell' ecologico "green" alluminio vegetale definito PAULOWNIA.
Conosciuta in industria del legno e del mobile come “l’alluminio di legno’’ è il 30% più leggero di qualsiasi altro tipo di legno paragonabile, di essenza dura.
Il Clone Paulownia è resistente alla torsione (cresce dritto), è resistente alla contrazione (non si spacca) e in genere è resistente alla deformazione, resiste a temperature da -30 a + 50°C.
Ha un legno bello, pulito e nitido. Non ha nodi, è considerato legno di categoria A.
Con le sue proprietà di granulazione fine il CLONE SELEZIONATO PAULOWNIA è un albero dal legno eccezionale per travi, produzione mobili d’arredo, compensato, case prefabbricate e semifabbricate, pannelli interni per le costruzioni, legno da cantiere e qualsiasi altro utilizzo.
E’ un legno pregiato ed utilizzato per interni di yacht, finiture di alto prestigio (la radice è utilizzata per interni Rolls Royce). Il Clone Paulownia è cresciuto come una fonte di bio-combustibile, un passo importante per risolvere la crisi energetica.
L’albero naturale si rigenera con i suoi sistemi esistenti alla radice, guadagnando il nome di “Albero dell’uccello Phoenix’’.
Si può raccogliere ogni 3 anni, senza ripiantarla. Le sue foglie hanno una crescita velocissima ed una capacità enorme di assorbimento del biossido di carbonio e polveri, un ottimo nutrimento per bovini e ovini. Il tronco cresce perfettamente dritto e senza nodi per 6 Metri circa.
La WELL FORESTRY WORLDWIDE – CARBON EMISSIONS ha riconosciuto il CLONE SELEZIONATO PAULOWNIA come miglior assorbitore di anidride carbonica, restituendo ossigeno nell’atmosfera, dichiarandola pianta per il futuro dell’umanità, grazie alle sue proprietà di sviluppo e rigenerazione.
Ogni ettaro di piante (circa 600) assorbe in un anno 1200 ton. di biossido di carbonio (pari alle emissioni rilasciate da un’ auto in 100.000 km percorsi).
Gianluigi Melucci Blogger
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