INTERVISTA A FRANCESCA BOCHICCHIO (14/7/2018)





 


Riporto integralmente l'intervista rilasciata da FRANCESCA BOCHICCHIO che Ringrazio Particolarmente.


 
 
  1) Cara Francesca parla dello spettacolo Teatrale svoltosi in questi giorni.

Lo spettacolo teatrale l'anima buona del Sezuan di Bertold Brecht, diretto dal regista Marco Oliva, ha debuttato il 16 giugno 2018 a Milano presso il teatro stella. Lo spettacolo è stato scelto per i contenuti di forte spessore sociale ed emotivo.
Tra le opere didascaliche di Bertolt Brecht L’anima buona del Sezuan è una delle più esemplari.
La semplicità del testo, in una esplicita parabola evocante l’elementare separazione tra il male – sin troppo diffuso e presente in tanti di noi – ed il bene – frutto sereno per pochi – consente allo spettatore di distinguere immediatamente le due contrapposte posizioni e quindi di sentirsi coinvolgere emotivamente nei comportamenti umani che si susseguono sulla scena.
Eppure nel corso dello svolgimento teatrale potrà emergere come non sempre la divisione sia chiara e netta: nello stesso individuo vi possono essere entrambe le propensioni, donde uno sdoppiamento di personalità che va interpretato e compreso.
Sette attori sempre in scena, senza intervallo tra un atto e l'altro o cambi dietro le quinte, la scenografia è componibile e montata al momento scena dopo scena. La preparazione dell'attore prima del debutto è  mostrata al pubblico già seduto in sala, insomma uno spettacolo che mette a nudo  il lavoro  dell'attore dal di dentro fino alla sua forma compiuta, un tutt'uno con la verità,  per l'attore e per il pubblico.
Ogni attore ha recitato più ruoli e tra questi il mio è stato Shen Te, l'anima buona. Impersonarla è stato come risvegliare la parte più sensibile di me, avvicinarmi a lei ha permesso che riaprissi alcune porte del mio cuore socchiuse, riaffiorando coscienza e  speranza che per sopravvivere in questo mondo hanno dovuto lottare mascherandosi dietro qualcosa di più forte e combattivo. Misurarsi con Shen Te è stato bello, la sua condizione di vita, il suo essere donna in una società che non risparmia, il suo reagire repentino alle difficoltà e al dolore sono cose che conosco molto bene, indossare i suoi abiti è stato come guardarmi allo specchio e comprendermi di più.
2)  Quale è la trama dello spettacolo di Bertold Brecht ?
Nella capitale della provincia cinese del Sezuan giungono tre dèi, in pellegrinaggio attraverso il paese alla ricerca di qualche anima buona; e ne trovano una nella prostituta Shen Te, che accorda loro ricovero per la notte. Il compenso per tale atto di bontà è una tonda sommetta, mille dollari d'argento, ossia, per Shen Te, la possibilità di vivere bene. Ma la munifica largizione è accompagnata dal comandamento di continuare a praticare la bontà. Fatale errore, insanabile incongruenza! La povera Shen Te si trova subito addosso uno sciame di parassiti e di postulanti, di falsi e veri bisognosi esigenti fino alla ferocia. A complicare la situazione interviene l'amore: Shen Te, non più costretta alla sua antica, vergognosa condizione, può finalmente innamorarsi di un uomo: il male è che si tratta di un giovane povero, l'avido disoccupato Yang Sun... Emerge in tutta la vicenda l'universale necessità di soffrire e far soffrire: è l'aspetto più affaticante e drammatico della condizione umana. Gli dèi possono non capacitarsene perché a loro resta sempre una via d'uscita:  potranno tornarsene lassù, nella loro beata irrealtà.
 
3) In questo momento ti senti più pittrice oppure più attrice?
 
In questo momento mi sento creativa a 360 gradi, difficile risponderti, l'arte si manifesta a me continuamente in tutte le sue forme e io non le dico mai di no.
Spesso le due cose comunque vanno in sincronia in quanto mi capita di utilizzare la pittura all'interno del teatro, dipingendo scenografie ad esempio.
Ma se proprio devo risponderti istintivamente oggi direi attrice.
 
4) Che cosa per te  Francesca la c.d. Non Comunicabilità ?
 La non comunicabilità! che brutta parola...ahahah!
Premetto che non comunicare è davvero difficile, considerando che la comunicazione non è soltanto verbale ma ha numerosissime forme.
Ad ogni modo credo tu voglia chiedermi della comunicazione in ambito artistico....
Secondo me un'opera d'arte, a prescindere che si tratti di pittura, di teatro, di musica, è intrisa di comunicabilità nel nascere, tutto ciò che si mostra comunica un messaggio, una reazione,una sensazione.
Il problema spesso credo sia nel feed back di chi riceve. Per comunicare è necessario un interlocutore con cui scambiare l'informazione.
Ognuno è libero di ricevere l'informazione e rielaborarla a suo modo, infatti non sempre uno spettacolo piace a tutti o un quadro viene tradotto dallo spettatore in egual modo che dal pittore.
L'unica cosa che rende fertile la comunicazione è l'apertura. Se ci si pone davanti ad un'opera con un NO, non avverrà mai nessuna comunicazioni e arricchimento tra le parti.
Purtroppo spesso rinneghiamo tutto quello che non capiamo ma in realtà solo accettando qualsiasi novità rendiamo possibile la comunicazione.
A volte è proprio l'intraducibilità di un quadro a renderlo unico....
 
5) Un Testo Teatrale che ci consiglieresti?
 
 Oggi risponderei assolutamente L'anima buona del Sezuan ahah....
E' un'opera splendida che entra nel cuore e ci resta a lungo, ma sarebbe troppo di parte.
Io amo indiscutibilmente Pirandello, ma oggi preferisco fiondarmi su un contemporaneo, e in particolare vi consiglierei " costellazioni" del giovane drammaturgo britannico Nick Payne.
E' un'opera che tornando alla comunicazione....reputo indiscutibilmente efficace, poi parla di amore, scienza, speranza ed è legata all'universo intero poiché ci catapulta in universi paralleli nei quali il cielo e le stelle fanno da contorno. Insomma parlando con schiettezza direi....proprio Figa...ahah.
 
6) Quali sono i Tuoi Progetti Futuri ?
 
In questi mesi, sto lavorando ad un progetto ideato dal regista - attore Marco Oliva " BROKEN SOCIALISM", che ha visto già due date tra giugno e luglio e vedrà la sua terza data tra settembre-ottobre a Milano.
E' un progetto composto da installazioni e performance artistiche interattivo ed itinerante, all'interno di alcune performance vi sono degli attori e spesso il pubblico ha la possibilità di interagire con l'installazione entrandoci dentro ed utilizzando gli oggetti a disposizione.
I primi riscontri sono stati molto soddisfacenti, il pubblico si è sentito molto coinvolto ed incuriosito dall'originalità di questo progetto che è in continuo divenire grazie anche ai rimandi del pubblico stesso.

L’impegno sociale e politico delle nostre produzioni artistiche si è mosso in questi ultimi tempi sempre sul confine prossimo alle rivendicazioni umane.
Non è per nulla casuale la scelta di lavorare allo spettacolo teatrale precedentemente citato su Brecht,
ed è proprio attraverso lo sguardo di questo importante drammaturgo e poeta che abbiamo iniziato ad imbastire le nostre installazioni. Siamo partiti da questa risposta di Brecht ad un’intervista: “ … sono persuaso di fare un teatro realista e un teatro sociale. Ma la relazione tra i due termini non mi appare ancora del tutto chiara. In ogni caso non posso immaginare un teatro che non sia un teatro critico. C’è sempre bisogno della critica, anche in una società socialista. Nuovi problemi si pongono sempre, e il realismo socialista sarà morto il giorno in cui cesserà di affrontarli”.

BROKEN SOCIALISM
https://www.facebook.com/events/943545209165792/
Ideazione di Marco Oliva
Realizzazione e performances di Marco Oliva, Francesca Bochicchio e  Martino Iacchetti
Produzione Oltreunpo’ Teatro 
 
A settembre invece ricomincerò il mio impegno su Rai 2 a "DETTO FATTO" a sostegno della prevenzione contro la violenza sui più deboli e poi ancora tanti altri progetti  teatrali e non solo,  tutti in divenire.....
Sarebbe bello portare tutte queste iniziative nella mia Basilicata, che porto sempre nel cuore, alla quale mando un caloroso saluto nell'attesa delle vacanze estive durante le quali tornerò e non mi farò mancare i miei piatti preferiti.

Francesca Bochicchio 
 

  

 
 


 

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