LA FAMIGLIA PITTELLA
Sembra quasi vivere in un set cinematografico nella ridente e luminosa Lauria ma , alla fine , non è propriamente così per quanto riguarda la Famiglia dei Pittella composta dal Papà Domenico , medico e senatore deceduto pochi mesi fa , e dai figli Gianni e Marcello , l' uno eurodeputato del Partito Socialista Europeo , l'altro governatore della Regione Basilicata.
Gianni Pittella inizia la sua fulminante e, nello stesso tempo, dirompente carriera nel 1979 come consigliere comunale a Lauria, un piccolo paese a cavallo tra Basilicata e Calabria. Lì viveva col padre, il potente e amato don Mimì, dal 1972 e fino al 1983 senatore del Psi. Nel 1980, Gianni, a soli 22 anni, diventa assessore regionale del Psi lucano. Nel 1996 viene eletto deputato laburista nell'Ulivo, sempre in Basilicata. Nel 1999 approda per la prima volta al Parlamento europeo.
Nel corso degli anni e fino ad oggi, unico caso in Italia, Pittella, come per incanto, evita qualsiasi ostacolo che si frappone tra lui e la sua ascesa. Poi, supera brillantemente tutti i molteplici travagli della prima e della seconda Repubblica. Nell'ordine: evita lo scandalo Tangentopoli che aveva distrutto il Psi, di cui faceva parte, e Craxi; osserva la deriva graduale di tutti i suoi ex potentissimi amici socialisti dell'epoca; assiste alla caduta di Occhetto, D'Alema, Prodi, Veltroni, Di Pietro, Bossi, Berlusconi, Fini, Casini, Letta, Bersani, vedrà probabilmente il flop di Renzi.
Domenico Pittella (don Mimì) negli anni sessanta e settanta è un medico molto amato e rispettato di Lauria. Tant'è che nel 1972 si candida in Basilicata con il Psi e viene eletto senatore per ben tre volte, fino al 1983. Contemporaneamente apre e gestisce, sempre a Lauria, una clinica privata.
Nel 1981 don Mimì è coinvolto nell'inquietante vicenda giudiziaria che lo porta ad una condanna per associazione sovversiva e banda armata per aver curato, nella sua clinica, la terrorista Br latitante Natalia Ligas. Inoltre è accusato d'aver elaborato con le Br un piano per rapire Ferdinando Schettini, vicepresidente della giunta regionale della Basilicata.
Inspiegabilmente le vicende vengono rese note solo nel 1983 (secondo molti per evitare che lo scandalo bloccasse l'ascesa di Craxi a Palazzo Chigi) e l'ex senatore viene quindi arrestato.
Dopo tre anni in carcere e alcuni in libertà in attesa dei processi, nel 1993, a seguito della condanna definitiva a 12 anni di reclusione, fugge in Francia e, dopo sei anni di latitanza, nel 1999 si costituisce. Poi, a seguito di una grazia parziale concessa dal presidente della Repubblica Ciampi e dopo un periodo ai servizi sociali torna in libertà.
Marcello Pittella diventa nel 1993 consigliere e assessore alle attività produttive e allo sport del paese natio per il Psi. Eletto nel consiglio della Provincia di Potenza, si dimette da assessore e diviene in seguito capogruppo dei Democratici di Sinistra.
Già presidente nel consiglio provinciale di Potenza nel 1999, due anni più tardi viene eletto sindaco di Lauria con il 66,57% dei voti validi. Il 31 maggio 2005, prima del termine naturale del mandato, lascia l'incarico di sindaco per candidarsi alle elezioni regionali in Basilicata del 2005 nella lista Uniti nell'Ulivo.
Nel 2012 viene nominato assessore alle attività produttive nella rinnovata giunta presieduta da Vito De Filippo.
Presidente della Basilicata
Dopo le dimissioni di De Filippo a seguito delle indagini giudiziarie su diversi consiglieri e assessori accusati di peculato, Marcello Pittella, nonostante il suo coinvolgimento nella vicenda, diventa vicepresidente della Basilicata.
Si candida alle primarie il 22 settembre e, battendo il presidente in carica della Provincia di Potenza Piero Lacorazza (Pd), Nicola Benedetto (Cd) e Miko Somma (Comunità lucana - Movimento no oil), diventa il candidato del centrosinistra per la presidenza alle elezioni regionali del 2013.
Nella tornata elettorale del 17 e 18 novembre 2013 è eletto presidente della Regione Basilicata con oltre 148 mila voti (59,6%).
Nelle scorse settimane il Pd lucano aveva dato mandato a Pittella di correre per un secondo mandato in Regione alle elezioni per il rinnovo del parlamentino, previste al più tardi per l'inizio del 2019.
Gianluigi Melucci Blogger
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