PROGETTO NOCCIOLA ITALIA FERRERO ( 9/8/2018)

                                                                 PROGETTO NOCCIOLA ITALIA



Il progetto nocciola Italia della Ferrero punta alla creazione di opportunità di valorizzazione del nostro territorio grazie alla presenza di ampi territori da riconvertire per la produzione di noccioleti e si svilupperà attraverso i seguenti punti cardine:

  • valorizzazione vivaistica
  • qualificazione dei terreni
  • tracciabilità e sostenibilità
  • accordo di filiera per la produzione sul lungo periodo

Ferrero Hazelnut Company metterà quindi concretamente a disposizione della filiera la sua profonda conoscenza del settore attraverso delle attività che puntino all’aumento della produzione delle nocciole italiane. A questo proposito verrà quindi lanciato dalla Ferrero un programma ricco di eventi e incontri che si svolgeranno nel nostro Paese  con i principali soggetti coinvolti nel progetto nocciola Italia in modo tale da esporre tutte le informazioni a riguardo di questo progetto che prevede lo sviluppo del 30% in più di nuove piantagioni di nocciole entro il 2025.

Oltre a questo la Ferrero intende garantire un impegno all’acquisto delle nocciole italiane nel lungo periodo oltre a mettere a disposizione degli agricoltori italiani strumenti altamente tecnologici per la gestione delle piantagioni a titolo completamente gratuito. Questo anche per permettere un miglior controllo della salute dei noccioleti e per dare un supporto concreto nella scelta delle varietà di nocciole appropriate attraverso delle consulenze mirate.


Il nocciolo è generalmente una pianta rustica, sia per le sue esigenze climatiche che pedologiche;  predilige suoli sciolti a ph tendenzialmente neutro e mal si adatta a terreni compatti con ristagno d’acqua.


E’ una pianta molto sensibile alle brinate tardive (aprile) che possono compromettere la fase di fecondazione e la formazione dei frutti.


Periodi prolungati di siccità o scarsità d’acqua determinano la cascola dei frutti e perdita delle foglie con notevoli decurtazioni di prodotto nella fase di raccolta.

Prima di effettuare l’impianto del noccioleto è importante eseguire un’analisi chimico-fisica del terreno, la scelta varietale in base alle caratteristiche pedologiche e climatiche della zona oggetto di impianto, nonché, la forma di allevamento.


La messa di dimora delle piante avviene nel periodo invernale (novembre – marzo) durante il riposo vegetativo così da ridurre al minimo lo stress da trapianto.


Per la piantumazione vengono utilizzare, normalmente, piante di 1 – 2 anni, a radice nuda, dotate di un apparato radicale ben sviluppato, mentre l’altezza della pianta non è importante.


Le piantine si ottengono attraverso il distacco dei polloni, con pezzetti di radici, dalle piante madri; messi a dimora in piena terra a 50 – 70 cm per uno o due anni, durante tale periodo non si effettuano innesti.

La preparazione del terreno si effettua nei mesi di agosto e settembre con scasso o aratura profonda di 70 centimetri, in caso di terreni argillosi si prevedano dei drenaggi.


Per la concimazione di fondo si consiglia l’utilizzo di 300/400 q/ha di letame maturo.


Si effettua, quindi, la ripartizione del campo in base al sesto di impianto utilizzato, è particolarmente indicato un sesto da 5 x 5 m.


La messa a dimora delle piante si effettuerà in inverno, su terreno asciutto, in buche profonde 40-50 cm eseguite con trivella o mini-escavatore a seconda del parco macchine aziendale.


Le piantine vengono inserite nella buca avendo l’accortezza di non interrare il colletto per evitare la produzione di polloni.


Si sconsiglia la concimazione diretta nelle buche per evitare danni alle piante.


Gianluigi Melucci Blogger 



 

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