PER LA GIORNATA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
PATRIZIA MONACO' : LA FORESTA INCANTATA
Sembra quasi di rivivere attraverso questa bellissima immagine dove i colori divorano colori in uno spazio indefinito ed atemporale i versi di una celeberrima canzone
In un mondo che (pietre un giorno case)
Prigioniero è (ricoperte dalle rose selvatiche)
Respiriamo liberi, io e te (rivivono ci chiamano)
E la verità (boschi abbandonati)
Si offre nuda a noi (perciò sopravvissuti vergini)
E limpida è l'immagine (si aprono)
Ormai (ci abbracciano)
Per poi scoprire attraverso tale opera dell'artista Patrizia Monacò che l' ombra della foresta assume tonalità diverse a seconda dello stato d’animo di chi l’attraversa: il bosco può apparire un locus horridus oppure dischiudere una natura accogliente e intatta, un ideale locus amoenus.
Nella sua duplicità, l’esperienza del bosco corrisponde a un teatro interiore dove prendono corpo gli impulsi profondi della psiche.
Ecco che la stessa Patrizia riesce ad elaborare uno stile sempre più innovativo e critico che rompe gli stilemi della canonica "arte tradizionale" per poi ribaltare determinate figure cromatiche che pur cibandosi tra loro riescono a dare memoria a chi non ha memoria , a ritrovare un tempo e uno spazio in un luogo indecifrabile dove non c è nè tempo nè spazio , quasi a ricordare le flebili parole del poeta avanguardista Zanzotto :
E fronde cupe cupo nel fondo
del bosco, dell’unico bosco,
del bosco eterno mi fanno mi vivono
mi stormiscono in mille
diversi cupi cori.
Ecco che l'arte diventa sublime paradigma dell'esistenza vissuta con passione , ironia , intelligenza e vitalità come soltanto il sacro fuoco dell'arte riesce a compiere miracolosamente in ogni sua forma espressiva.
GIANLUIGI MELUCCI BLOGGER
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