Quando ero giovanissimo amavo recarmi alla Biblioteca Nazionale per leggere nelle silenziose sale studio i classici di HUXLEY , FAULKNER , STEINBECK , MILLER tradotti dall'intellettuale "CORSARO" LUCIANO BIANCIARDI che aveva dato l'anima ai lettori non pensando a se stesso , che aveva già previsto l'appiattimento culturale e quell'eterno sonno da cui neanche una solenne incazzatura in prima persona riesce a svegliarci da questo mediatico torpore.
Non viene neanche minimamente apprezzato da quella "sinistra" per cui già si trova in rotta di collisione con un sistema che imborghesisce anche gli spiriti più audaci e temerari che lottano per cambiare tale sistema sociale ed economico.
Ormai scriveva Bianciardi ".....la pubblicità dirà all'operaio quale frigorifero, quale televisore acquistare illudendoci che siamo noi ad esercitare la scelta mentre non facciamo altro che acquistare quello che vuole il padrone e qui non si sente nemmeno la tragedia ...."
E poi andarsene via all'età di 49 anni nella sezione D , Letto 106 del reparto di Medicina Interna di un lugubre ospedale di Milano quel lontano 14 Novembre 1971 portandosi con se il ricordo dei 43 minatori morti nello scoppio delle miniere di Ribolla.
E sempre caro fu agli Dei quello spirito ribelle ed anticonformista dell' autore de "I peripatetici" e dell' anticonvenzionale "Da Quarto a Torino"
GIANLUIGI MELUCCI BLOGGER
Commenti
Posta un commento