1) Carissimo Mauro il Regista Federico Fellini scrisse le sceneggiature per i primissimi film della maschera Macario?
1)- Fellini non scrisse mai una intera sceneggiatura per Macario mettendosi al tavolino insieme agli altri autori.
Infatti nei titoli di testa non figura.
Fellini giovane interveniva, a sceneggiatura finita, in talune sequenze, infiorettandole di “ gags” qua e là. Come sappiamo le “gags “ non sono le battute, ma il loro contrario. Non c’è la parola, ma un’azione.
In questo caso un’azione comica che deve durare non più di un istante, giusto un colpo d’occhio.
Ad esempio in un film c’è il controllore di una diligenza ( film Il fanciullo del West, 1943) che per “convalidare” il biglietto dei passeggeri spara con la pistola nel biglietto stesso per forarlo…
In un altro film Macario( Imputato,alzatevi! 1939)nella sua stanza, di notte, per chiudere la luce ai pesci rossi che sono in una vaschetta e, secondo lui devono dormire, ci versa dentro una caraffa…. d’inchiostro!
Tutto questo deriva direttamente dal cinema comico muto che viveva di “gags “, vedi Chaplin, Stan Laurel & Oliver Hardy, Buster Keaton, Ben Turpin, e in tempi più recenti il francese Jacques Tatì.
La mano di Fellini si intuisce là dove la “gag “ è surreale e poetica, invece che smaccatamente comica e rivela un gusto in bilico tra il macchiettismo, il clima onirico, e la marcatura dei “ caratteri “ che sarà poi sempre presente nei suoi film.
Nel caso di Macario ci riferiamo agli anni ’40, ma non sappiamo di preciso fino a quando durò questa collaborazione saltuaria.
Dipendeva dal bisogno di soldi di Fellini che veniva pagato sottobanco, in nero.
Senza dubbio possiamo elencare i seguenti films:
IMPUTATO ALZATEVI (1939), IL PIRATA SONO IO (1940), IL FANCIULLO DEL WEST (1943).
Ma non possiamo escludere interventi segreti anche nel dopoguerra quando Macario cambiò rotta e da un cinema fiabesco-surreale, passò ad una sorta di neorealismo comico con films tipo COME PERSI LA GUERRA (1947), L’EROE DELLA STRADA (1948), COME SCOPERSI L’AMERICA (1949), IL MONELLO DELLA STRADA (1950).
D’altra parte, guarda caso, anche Fellini ebbe due anime, quella di derivazione neorealista con IL BIDONE, I VITELLONI, LA STRADA, fino a LE NOTTI DI CABIRIA, e quella che lo ha definitivamente trasferito dentro il mondo surreale dei sogni e della poesia.
Insomma entrambi hanno vissuto due versanti estetici in antitesi tra loro ma infine complementari.
2) Come avvenne l'incontro tra la Maschera MACARIO e il Regista Federico Fellini?
2) In quegli anni lontani, a guerra iniziata, vivevano a Roma molti giovani umoristi di belle speranze e pochi soldi in tasca.
Quasi tutti presero la via del cinema, e una minoranza rimase sulla carta stampata o fra le quinte di un palcoscenico.
Era la redazione del giornale umoristico Marc’Aurelio a tenere coeso questo gruppo.
Sebbene nella Capitale dominasse il cinema, molto presente era anche il teatro sia di prosa, sia quello comico-musicale, cioè la rivista.
Questi giovani autori frequentavano le platee, andavano nei camerini dai comici, dalle soubrettes, dagli impresari, cercando di vendere la loro mercanzia: scenette, ritornelli, battute.
Ritualmente, come d’abitudine, si ritrovavano poi al ristorante del “ dopoteatro “ dove sfoderavano le loro idee e la loro forza di convincimento mentre l’attore mirato s’affannava su un piatto di spaghetti.
La fortuna era che la rivista non seguiva un filo conduttore come, vent’anni dopo, avrebbe fatto la commedia musicale di Giovannini e Garinei, ma avendo una struttura libera costituita appunto da scenette di argomenti diversi intervallati da “ quadri di ballo “, poteva tranquillamente ospitare nuovi testi senza creare squilibri all’interno dello spettacolo, anzi se “ il pezzo “ si rivelava divertente accreditava l’autore emergente presso il comico assicurandogli collaborazioni future.
Senza dimenticare che altro luogo d’incontro erano i Caffè romani in zona diurna.
Non c’è dubbio che in questo modo Fellini conobbe Macario, ma poiché il cinema era il suo fine agognato, anche il set cinematografico era frequentato con assiduità da lui come da altri suoi colleghi diventati poi registi o sceneggiatori.
Voglio ricordare che Fellini girò a quattro mani con Alberto Lattuada il film Luci del Varietà che riproponeva quel mondo tra rivista e avanspettacolo che tanto aveva amato e conosciuto.
3) Mauro che cosa rappresentava il giornale umoristico "MARC ' AURELIO " negli anni 40 ?
3) Il giornale umoristico il Marc’Aurelio negli anni ’40 tirava migliaia di copie.
Naturalmente si applicava a un umorismo fine a se stesso perché sotto il fascismo la satira politica era proibita e la censura severamente vigile.
Fu una palestra di grandi talenti che dopo la Liberazione poterono esprimere appieno la loro creatività diventando personaggi fondamentali del cinema, del giornalismo, delle vignette.
Qualche nome? Marchesi, Metz, Zavattini, Steno, Age, Scarpelli, Mosca, Attalo…e molti altri.
Spaziarono dalla regia alla sceneggiatura, dai fumetti al teatro.
Nel bellissimo film di Ettore Scola “ Che strano chiamarsi Federico “ viene raccontata con dovizia di particolari la storia di questa redazione e dei componenti del gruppo.
4) Mauro come mai MACARIO non prese parte al bellissimo film di Fellini "I CLOWNS" ?
4) La storia Fellini-Macario è rimasta nel limbo delle intenzioni.
Fino agli anni Settanta, ogni volta che il Maestro incontrava mio padre a un tavolino di Via Veneto, gli diceva : “ Macario voglio fare un film con te!” Oppure: “ Nel mio prossimo film ci sarai tu in una parte formidabile, ora che ti vedo mi sta venendo un’idea…”
Ma non accadeva mai nulla.
Quando annunciò che avrebbe girato “ I clowns “ Macario segretamente ci sperò.
Purtroppo l’occasione più propizia, più adatta alle caratteristiche interpretative di mio padre in relazione alle tipologie occorrenti ai climi folli e poetici di Fellini, ancora una volta si rivelò vana.
Sono cose inspiegabili, che non si capiscono.
La comicità surreale e poetica di Macario combaciava perfettamente con il mondo onirico del Maestro.
Ironia della sorte nel film di Scola “ Che strano chiamarsi Federico “ mio padre viene citato più volte dai giovani del Marc’Aurelio in quelle scene che ricostruiscono i loro dialoghi nella redazione del giornale.
5) Mauro ha mai incontrato personalmente il Maestro Federico Fellini ?
5) Non ho mai conosciuto personalmente Federico Fellini ma lo amo smodatamente.
Due film ho sempre nel cuore “ Otto e mezzo “ e “ Amarcord “.
Ma “ Otto e mezzo “ è struggente...
SARZANA , 3/11/2018 MAURO MACARIO
Gianluigi Melucci Blogger
RINGRAZIO MAURO MACARIO
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