In dialogo con Donato Covella, presidente del Movimento Culturale Lavoro e sviluppo per la
Basilicata
POTENZA 12 AGOSTO 2019
"Ritengo che, oggi più che mai, ad orientare il nostro vivere debba essere il dialogo. Esso
indica relazione, apertura, comprensione e racchiude in sé, in modo intrinseco, la crescita e il
benessere per sé e per l'intera comunità.
Attraverso la riflessione critica e il confronto siamo
chiamati a cercare quel senso di un agire che determina poi un modello di vita e di società".
Con queste parole la presidente dell'associazione "Conduco un dialogo", Maria De Carlo avvia un
percorso dialogico e lo fa questa volta con Donato Covella, presidente del Movimento culturale
lavoro e sviluppo per la Basilicata.
"Il dialogo intende aprire un dibattito, un confronto e non ha la
pretesa di trovare verità assolute o esprimere giudizi perentori – puntualizza Maria De Carlo -, al
contrario, ognuno può trovare spunti o tracce per approfondire la ricerca sulle questioni emerse".
Presidente Covella a ottobre riprenderete le attività del Movimento per il nuovo anno, con quale
programma e chi collaborata attivamente, oltre a Lei, nel Movimento?
Sono parte attiva e presenza significativa anche il senatore Saverio D'Amelio, Nicola Benedetto,
Claudio Borneo, don Michele Celiberti, Antonio Papaleo, Mimmo Armiento e Rosanna Gruosso.
Nell'ultimo consiglio direttivo abbiamo deciso di focalizzare, per quest'anno, il nostro impegno a
favore delle aree più svantaggiate e particolarmente esposte allo spopolamento.
Cercare, insieme
alle autorità ed associazioni locali di capire il fenomeno nella sua interezza e proporre alla Regione
possibili azioni.
Lo spopolamento è diventato una piaga con cui le comunità devono fare i conti. Possono esserci
soluzioni a breve termine per invertire la rotta?
No, in quanto la situazione nella maggior parte dei Comuni è ormai arrivata nella fase critica tanto
che possiamo definire di non ritorno. Ed inoltre la forza giovanile è quasi del tutto scomparsa. I
giovani che sono andati via difficilmente ritornano, ma quant'anche volessero ritornare per fare
cosa?
Sembra una visione chiusa. Da cosa lo deduce?
Primo, dal fatto che in alcuni centri lucani da diversi anni non nascono bambini e che la
popolazione è ultra ottantenne e quindi la percentuale di spopolamento è galoppante per effetto
di ciò. Inoltre è da osservare che si va verso numeri negativi importanti, un esempio, se fino a
qualche tempo fa su una popolazione di mille abitanti il saldo negativo era di 30 abitanti ora si
arriva a 60 ed anche a 100, ne va da se che l'autonomia di questi comuni al massimo sarà da cinque
a dieci anni.
Ma la politica regionale si è accorta di questo fenomeno?
Certamente, hanno sempre parlato di rilancio dei territori, di infrastrutture, di creazione di posti di
lavoro ma, fatto eccezione delle zone che storicamente sono produttive per le altre è mancata una
vera e propria programmazione.
I singoli Comuni poi con i sindaci non possono fare molto in
quanto spesso non vengono coinvolti nelle scelte di programmazione regionale.
In base alla sua esperienza e impegno Lei pensa a delle soluzioni e/o strategie possibili per
invertire questa situazione?
Gli strumenti ci sono, poco tempo fa il vice presidente Vincenzo Baldassarre in consiglio regionale
ha sollecitato il Presidente a far funzionare la legge Regionale 7 del 2014 per quanto riguarda la
conferenza permanente Comuni-Regione, che io stesso, come funzionario regionale ho suggerito al
presidente Marcello Pittella, ma mai attuata.
Cosa propone questa legge?
Semplicemente armonizza i rapporti tra la Regione ed i Comuni e li rende partecipi delle decisioni
che riguardano i territori.
Nel mese scorso il Movimento da lei rappresentato ha promosso un evento, presso il Teatro
Stabile, dal titolo "Il mio futuro in Basilicata". Mi sembra deluso e dispiaciuto. Cosa non ha
funzionato?
È stata una delusione, infatti l'evento è stato patrocinato dal Comune di Potenza dall'ottima
assessore Marika Padula per rappresentare alle istituzioni regionali ed ai rappresentanti nazionali
come i giovani lucani vedevano il loro futuro in Basilicata, quale risultato di un concorso che è
durato un anno. Noi del movimento siamo andati in tutte le scuole della Basilicata, raccogliendo
elaborati e spunti da suggerire alle istituzioni. Quindi abbiamo invitato tutto il consiglio regionale e
tutti i parlamentari lucani a confrontarsi con i ragazzi e ad ascoltarli, ma non si sono presentati. Era
presente solo il sindaco di Potenza e la consigliera regionale Dina Sileo.
Nessuno, ad eccezione del presidente del Consiglio Cicala, del deputato De Filippo, del senatore
De Bonis, della senatrice Gallicchio e del senatore Pepe, hanno ritenuto nemmeno di inviare le
giustificazioni della loro assenza. Non oso pensare che abbiano paura di confrontarsi con i giovani
ma certamente il loro disinteresse è notevole e comunque i tanti giovani presenti lo hanno rilevato
durante la serata. Inoltre ho dovuto subire, per me un gravissimo affronto anche dal presidente
Bardi. Non so se abbia mai letto l'invito, comunque avrei preferito che mi chiamasse ma neanche
questo, ce ne faremo una ragione. Ad ogni modo ha promesso in campagna elettorale trasparenza
e la trasformazione della Regione in un palazzo di vetro, oltre a porre al primo punto del suo
mandato il lavoro, staremo a vedere.
Potenza, 12 Agosto 2019
Il Responsabile della Comunicazione
" GIANLUIGI MELUCCI BLOGGER "
Conduco un dialogo
Grazie
RispondiElimina