IL VACCINO PEDIATRICO


 


I vaccini attualmente approvati in Italia per l’utilizzo sulla popolazione pediatrica sono a RNA messaggero e precisamente:

  • dai 5 agli 11 anni: BioNTech Comirnaty (Pfizer);
  • dai 12 anni: BioNTech Comirnaty  (Pfizer); Spikevax (Moderna). 

“I vaccini a mRMA, o RNA messaggero, permettono all’organismo di produrre anticorpi contro il virus senza che questo venga effettivamente inoculato nel paziente – spiega la dott.ssa Levi. 

Trasportando, infatti, alle cellule il ‘messaggio’ di produrre la proteina spike, che il Covid-19 utilizza per entrare al loro interno, infettarle e riprodursi, le cellule ingannano in un certo senso il sistema immunitario che, riconoscendo la spike prodotta come estranea, sviluppa anticorpi per fronteggiare quella che pensa essere un’aggressione da parte del virus”.

Sviluppati gli anticorpi, se l’organismo dovesse venire in contatto con il Covid-19, il sistema immunitario, che conserva memoria della proteina spike, è in grado di riconoscerla e difendersi”.

I vaccini per i bambini dai 5 agli 11 anni

Per i bambini dai 5 agli 11 anni è prevista la somministrazione del vaccino Comirnaty Pfizer in 2 dosi di 10 microgrammi (µg) da effettuare con iniezioni intramuscolari a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra e non oltre 42 dalla prima dose.

I vaccini per i bambini dai 12 anni

Pei bambini dai 12 anni è prevista la somministrazione del vaccino Comirnaty (Pfizer) in *(1) 2 dosi, di 30 microgrammi (µg) da effettuare con iniezioni intramuscolari, a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra e non oltre 42 dalla prima dose.

La terza dose/dose “booster” di Pfizer si può somministrare dopo 5 mesi (150 giorni) dalla fine del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino utilizzato in precedenza.

Per i bambini dai 12 anni è previsto anche l’utilizzo del vaccino Spikevax (Moderna) in *(2) 2 dosi, di 100 microgrammi (µg), da effettuare con iniezioni intramuscolari a distanza di almeno 28 giorni l’una dall’altra e non oltre 42 dalla prima dose.

La terza dose/dose “booster” di Moderna si può somministrare dopo 5 mesi (150 giorni) dalla fine del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino utilizzato in precedenza.

Sebbene, come ricorda sempre l’OMS *(3), in generale nel confronto con i gruppi della popolazione più anziani, si riscontrino meno infezioni sintomatiche da Covid-19, nonché casi di malattia grave e morte nei bambini e adolescenti, anche le fasce di età più giovani possono avere sintomi come:

  • ammalarsi gravemente, persino senza patologie pregresse, a causa del nuovo Coronavirus;
  • richiedere l’ospedalizzazione;
  • manifestare, anche con malattia in forma lieve e/o pauci-sintomatica, complicanze a breve e/o a lungo termine, come, ad esempio, miocardite Long Covid
  • sviluppare la Sindrome Infiammatoria Multisistemica Pediatrica (MIS-C o PIMS-TS) *(4) una condizione infiammatoria multisistemica (multi-organo) che può provocare gravi danni a diversi distretti corporei quali ad esempio polmoni, cuore, fegato cervello e che sembra essere dovuta all’abnorme risposta del sistema immunitario

I bambini al di sotto dei 5 anni, inoltre, hanno un rischio più alto di contrarre altre malattie che possono  sovrapporsi al Covid-19 come ad esempio polmoniti, infezioni delle vie respiratorie alte *(5).

Categorie a cui prestare attenzione

Va prestata particolare attenzione nei confronti di pazienti pediatrici:

  • con allergie, in questi casi il ricorso alla vaccinazione va valutato dopo consulto medico. Nei pazienti con conclamate reazioni allergiche ai componenti e/o eccipienti del vaccino è necessaria una valutazione specialistica con un allergologo, in maniera tale da decidere se sia opportuno procedere alla vaccinazione eventualmente anche in camera protetta con un’osservazione più prolungata (60 minuti).
  • affetti da asma grave, non controllata da terapia: anche in questo caso, infatti, un’attenta valutazione del medico può aiutare a decidere per la somministrazione o meno e l’eventuale ricorso alla camera protetta.
  • che assumono farmaci biologici o immunoregolatori: occorrerà valutare con il centro di cura se la terapia vada modificata o meno il base alla vaccinazione;
  • che presentano malattie croniche, come diabetecardiopatiemalattie infiammatorie etc.: per questa categoria la vaccinazione Covid va, invece, valutata assieme al medico come prioritaria, in quanto vi è un maggior rischio di forme gravi della malattia e di ospedalizzazione.

È fondamentale, ad ogni modo, che venga compilata con attenzione la scheda amnestica preliminare alla vaccinazione con l’indicazione di eventuali allergie e del quadro clinico del bambino.

Vantaggi della vaccinazione

La vaccinazione Covid-19, quindi, avrebbe come vantaggi, anche nella popolazione pediatrica:

  • aiutare ad impedire che i bambini e adolescenti contraggano una forma grave di Covid-19 *(6)
  • ridurre la trasmissione del virus e proteggere le fasce di popolazione più anziane, i membri della famiglia che non possono vaccinarsi e/o che sono a rischio di gravi complicanze   
  • continuare l’attività didattica in presenza, riducendo il numero di infezioni a scuola e di conseguenza i periodi di quarantena domiciliare, con la possibilità di partecipare a sport e attività di gruppo.

Gianluigi Melucci Blogger Potentino 

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