Si tratta della nona mostra della rassegna provinciale
grandArte 2022 – HELP
humanity, ecology, liberty, politics
organizzata in collaborazione con il Centro Culturale San
Giuseppe e Circonomia, Festival internazionale dell’economia
circolare
e della transizione ecologica
e che si avvale di
patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della
Regione Piemonte,
della Provincia di Cuneo e della Città di Cuneo;
contributo di Comune di Cuneo, Fondazione CRC, Fondazione
CRT;
sostegno di ATL del Cuneese, La Guida, Lannutti
logistica e trasporti, ACDA, Armando Group, Wedge Power,
Confartigianato Cuneo,
Generali assicurazioni Cuneo, Limone Riserva Bianca,
Marcopolo, Paneco Ambiente, Intesa San Paolo
Ombra è una parola dalle tante sfaccettature di significato:
poca luminosità, oscurità, contorno indistinto ma anche simulacro
del corpo. «Ombra è curiosità, apertura, immaginazione… è presenza
sospesa. Ma ombra è anche paura, mancanza, ignoto e, soprattutto, è
un pronostico». È dalla riflessione sul concetto di ombra, dunque,
e sul suo portato simbolico che è nata
l’opera L’ombra di Joan Crous, un’installazione di
grande formato realizzata in frammenti di vetro e terra. È l’ombra
del Guernica di Pablo Picasso, una scelta che deriva
proprio dalla volontà di riprenderne il suo messaggio ancora vivo a
distanza di anni; «perché Guernica è una vera icona, un
paesaggio che non tramonta – sono le parole dello stesso artista
catalano –. Guernica che evoca e fa riemergere il simbolo
di ciò che rappresenta».
L’ombra, un’opera simbolo del recupero e della memoria sotto
diversi punti di vista, sia quello simbolico e del messaggio
trasmesso, sia quello dei materiali.
“Ho lavorato a questo progetto per oltre tre anni, - dice Joan
Crous - un progetto che ho voluto e deciso io, sebbene sia solito
lavorare molto anche per le fondazioni o i musei. È composta da
quasi due tonnellate di vetro, per un’opera di sette metri di
lunghezza e quasi quattro di altezza. L’ispirazione è arrivata
proprio da quanto successo in Spagna con il bombardamento di
Guernica: il dipinto di Pablo Picasso, ora, è molto più di
un’opera, è un simbolo. Ed è a quest’ultimo che mi sono ispirato,
trattandolo con il massimo rispetto, a partire dalle grandi dimensioni.
Non una briciola di vetro ho comprato per la sua realizzazione,
perché è tutto vetro riciclato, che ho per così dire incontrato”.
Di origine catalana ma a
Bologna dagli anni dell’università, Crous si è nel tempo
specializzato nella lavorazione del vetro frequentando diverse
realtà internazionali del settore e approfondendo diverse tecniche
di restauro e di conservazione. In questo percorso, una tappa
fondamentale è stata la messa a punto, nel 1994, di una tecnica di
lavorazione del vetro del tutto personale, capace di sposarsi con
il concetto di “fragilità dell’operare umano e di fugacità del
tempo”. Ma, oltre che artista, Crous è anche co-fondatore
della cooperativa sociale Eta Beta di Bologna e gestore
di un angolo di città come quello di Spazio Battirame.
Inaugurata a metà maggio, con
la sua prima mostra a Bologna accompagnata dalle note della musica
di Pino Jodice, L’ombra viaggerà per le istituzioni
e i musei di Spagna, Francia e Italia per tutto il corso del 2022.
Ora è ad Alba, in occasione dell’evento dedicato all’economia
circolare Circonomia e alla sua rassegna GrandArte per affrontare
la sfida del cambiamento climatico attraverso la lente dell’arte.
Poi si spostarsi poi alla Biennale di Venezia a Casa Goldoni. Poi
andrà a Barcellona nel Museo di Archeologia e, ancora, in Francia
al Museo del Vetro di Sars Poteries.
Certe cose accadono senza che nessuno se ne sia reso conto.
All’improvviso, per una coincidenza di eventi, per una
distrazione, per abitudine, per non noncuranza…
Certe cose accadono di fronte ai nostri occhi, alle nostre
mani, nelle nostre famiglie, ai nostri amici… e noi siamo
distratti.
Perché la distrazione siamo noi con la paura di volare, di
prevedere e immaginare.
L’OMBRA
Parola piena di contenuti contrapposti.Ombra è curiosità,
immaginazione, è presenza sospesa… ma è anche paura, mancanza,
ignoto e, soprattutto, è un pronostico.
Guernica è innanzitutto è un luogo. Guernica vive lungo la
storia della penisola iberica con una popolazione basca, con una
storia politica importante e significativa (parlamento Basco). Ma è
anche il simbolo, dopo gli anni ‘40, della costruzione scientifica
di un modello di distruzione di masse indifese con l’unico
obbiettivo di ottenere terrore su uomini, donne e bambini (senza
esclusione). Guernica è una vera icona, un paesaggio che non
tramonta. Guernica, ogni volta che si presenta, fa rinascere il
simbolo di quello che rappresenta.
Joan Crous
Joan Crous è un artista di
origine catalano ma vive e lavora da oltre 25 anni tra Barcellona e
Bologna. Ha una formazione pluridisciplinare: laureato in storia
frequenta contemporaneamente l’Accademia d’Arte Massana a
Barcellona. Si specializza nel campo del vetro visitando realtà
internazionali (Strasburgo, Praga, Montreal, Stati Uniti…) e approfondendo
tecniche diverse, tra le quali conservazione e restauro presso
Romont, Svizzera e a Milano. Dal 1999 fonda, insieme alla moglie,
una cooperativa sociale che lavora in collaborazione con l’Ausl e
si occupa di interventi socio riabilitativi attraverso l’arte e
l’artigianato. Il momento fondamentale della sua traiettoria
artistica si ha nel 1994 quando mette a punto una tecnica di
lavorazione del vetro del tutto personale. L’innovazione tecnica si
sposa perfettamente ad un concetto di fragilità dell’operare umano
e di fugacità temporale.
|
INTERESSANTE
RispondiEliminaGrande JOAN CRUS
RispondiElimina