I dischi in vinile fanno la loro prima apparizione nel 1948: favorendo la diffusione della musica a tutti i livelli, sembrano essere il supporto ideale e incontrastato della musica stessa. Ma la musicassetta negli anni '70 e il CD a partire dagli anni '80 li mette rapidamente fuori gioco in quanto a praticità e comodità.
Il vinile sembra così diventare un oggetto
bizzarro, riservato ai musicofili più estremisti, se non fosse per l'inatteso
aiuto artistico di molte delle copertine, che fin dagli anni '60 erano ideate
per essere vere e proprie opere d'arte, che rappresentavano visivamente l'idea
musicale del disco stesso (e hanno un ricco mercato di appassionati).
Il primissimo 33 giri venne lanciato nel lontano 1931 dalla casa discografica Rca-Victor. Si trattava di un disco contenente la Quinta Sinfonia di Beethoven.
Nonostante il
potenziale fosse altissimo, così come il grado di innovazione che avrebbe
portato quel disco in
vinile da trenta centimetri, il mondo fu costretto ad attendere
ancora qualche anno
perché si imponesse come standard sul mercato discografico.
La svolta avvenne il 21 giugno del 1948 quando
la Columbia –
allora una delle major di maggiore spicco – lanciò sul mercato il primo LP o Long Playing, un disco con un'incisione della durata straordinaria
di oltre venti minuti per lato (questo tipo di disco
girava a circa 33,5
giri al minuto diversamente dai 78 giri al minuto dello
standard precedente).
Il primissimo LP lanciato sul
mercato fu Concerto
per Violino IN MI MINORE di FELIX MENDELSSOHN.
GIANLUIGI MELUCCI BLOGGER
POTENTINO
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