UN SALUTO AL GIULLARE FO

Oggi esce dal Proscenio dell' Universo il giullare che nel dileggiare il Potere ha restituito la dignità agli oppressi come un altra nobile e ridente Maschera della commedia dell'Arte quale era Totò al quale il premio Nobel Dario Fo (  6 Premio Nobel per la Nazione Italiana nel 1997) si è ispirato nelle giullarate medioevali rappresentate nella somma opera del Mistero Buffo dove possiamo ritrovare una lingua franca e popolare attraverso il contrasto generazionale tra Dedalo ed Icaro oppure il discorso del Centurione al Cristo Crocifisso nel Matto e la Morte senza dover mettere in conto l'allegra spensieratezza dell' affabulatore nel descrivere il miracolo delle nozze di Cana.

Ricordiamolo anche per le sue imitazioni del poer nano nonchè per il suo continuo contrastare quei poteri dominanti in Morte Accidentale di un Anarchico oppure Pum! Pum!  Chi è ?  La polizia sino ad arrivare a dileggiare il Cavaliere nell'anomalo Bicefalo.

Recentemente aveva dato prova di una straordinaria capacità oratoria nel descrivere le opere del Caravaggio , Leonardo e Picasso per poi far scoprire le nascoste bellezze nel tempio degli uomini liberi ossia il Duomo della luminosa Modena.

Mi ero intenerito quando l' ho visto recitare insieme alla Cortellesi nello spettacolo dedicato alla divina Maria Callas in cui l'abilità istrionica di Dario raggiunge vette di elevata poesia che soltanto i giullari possono realizzare nella loro straordinaria purezza d'animo.

Rivolgo il mio affettuoso saluto al Maestro Dario Fo che mi ha insegnato ad amare ardentemente l'Arte.

Gianluigi  Melucci