NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE


Domenica 4 Dicembre saremo chiamati ad esercitare il diritto al voto per il referendum costituzionale.

Aldilà di tutte le previsioni melo drammatiche su cosa accadrà la mattina del 5 Dicembre , dico soltanto che nessun uomo ha il potere del Genio di Aladin per cui strofinando la lampada immediatamente si risolve la disoccupazione giovanile al 39 % , le imprese riducono notevolmente il cuneo fiscale ( uno dei più elevati dell' Unione Europea) assumendo sempre più persone e i carrelli della spesa saranno stracolmi di ogni ben di Dio per cui i supermarket dovranno abbassare le saracinesche per carenza materiale di scorte alimentari.

Secondo il mio modestissimo parere non occorre modificare ben 47 articoli della Costituzione per risolvere le problematiche sociali ed economiche di un Paese dilaniato dal servilismo elettorale e dalla corruzione dei costumi , per cui occorre soltanto applicare concretamente la Costituzione attraverso poche ma buone leggi che riconoscono una par condicio tra i diversi poteri esercitati dallo Stato di cui la Costituzione ne risulta essere la preziosa Custode che deve in maniera attenta e razionale vigilare sulle funzioni esercitate dagli organi istituzionali.

Inoltre sembra quasi un paradosso il fatto che ben quattro milioni di italiani residenti all' estero siano stati invitati a votare su tale referendum per poi non poter esercitare più tale diritto in quanto , se dovesse passare tale riforma , viene abolita la Circoscrizione Estero del Senato diventato una sorta di Camera Regionale mandando in pensione ben sei senatori della Circoscrizione Estero.

Per cui viene leso quel diritto al voto che non sarà nè personale , nè libero , nè uguale , nè segreto riuscendo così a far saltare quelle straordinarie conquiste sociali improntate sulla libertà e sull' eguaglianza dei rispettivi sessi come avvenne nel 1946 con il suffragio universale femminile dopo il suffragio universale maschile del 1912.

Non dobbiamo cancellare il passato se vogliamo camminare verso un percorso di diretta democrazia.

Io voto NO a tale riforma costituzionale.


Gianluigi  Melucci  

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